sabato 17 gennaio 2015

Corte di giustizia UE e «Outright Monetary Transactions» della BCE


Negli ultimi giorni tutti i quotidiani nazionali trattano la questione del programma della Banca Centrale europea (BCE) «Outright Monetary Transactions» (OMT) vale a dire, un programma da parte della BCE di acquisto di titoli del debito pubblico emessi dagli Stati dell’eurozona. Non scendo nel merito già ampiamente trattato da economisti e monetaristi. Se ne parla perché la Corte costituzionale tedesca  (Bundesverfassungsgericht - «BVerfG») è stata adita da vari politici, professori di diritto e di economia, un giornalista ed una ONG tedeschi (nel diritto tedesco il ricorso di persone alla Corte è possibile) mettendo in discussione la legittimità del programma OMT della BCE. Il rinvio del «BVerfG» è molto importante nel dialogo tra le Corti in Europa laddove si tratta del primo rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE nella sua storia, dopo circa 60 anni di integrazione europea! Meglio tardi che mai. Peraltro anche la nostra Corte Costituzionale non è da meno giacché ha rinviato per la prima volta nella storia alla Corte UE nel 2007. I quotidiani non ne hanno neanche fatto menzione. Ma non è questo che voglio sottolineare. Mi piace, viceversa, attirare l'attenzione sul fatto che i quotidiani nazionali, e mi riferisco ai più importanti, hanno presentato titoli a caratteri cubitali come: «la Corte UE da il via libera al piano Draghi»; «la Corte UE ritiene compatibili con i Trattati UE  il programma OMT»; e tanti altri titoli del genere. Qual è il problema? Si tratta, come sempre d'altronde, di cattiva informazione (o ignoranza in materia?) su questioni che riguardano l'Unione europea. E' una battaglia (persa) che perseguo da anni. Infatti a evocare la compatibilità dell'OMT con i Trattati UE  è stato l’avvocato generale Cruz Villalón e non la Corte UE come erroneamente si afferma nei titoli. E' cosa diversa. Peraltro, qualche giornalista, nel testo dell'articolo, spiega che «il parere dell'avvocato generale di regola viene ripreso dalla Corte che non se ne discosta nella sua sentenza». E, pertanto, è ragionevole pensare alla prossima sentenza della Corte UE negli stessi termini dell'avvocato generale. Niente di più errato.  Non voglio scendere nel dettaglio tecnico sui ruoli dell'avvocato generale e della Corte (su cui rinvio all'approfondito studio del mio Amico e Collega Marco Borraccetti, L'avvocato generale nella giurisdizione dell'Unione europea, Napoli, Editoriale Scientifica,  2011), ma segnalare, ancora una volta, come l'informazione sull'Unione europea è assolutamente approssimativa se non erratae, quindi, fuorviante. E, in verità, l'Ue non ne ha bisogno, attese le campagne populiste di talune formazioni politiche europee (per carità legittime dal punto di vista democratico ma strumentali e fazione) non sempre coerenti con la realtà dei fatti.