mercoledì 27 agosto 2014

Presidenza UE e semestre europeo


Si è molto enfatizzato sulla presidenza italiana (1° luglio-31 dicembre 2014) del Consiglio dell'Unione europea (anche Consiglio UE) senza spiegare, però, di cosa si tratti in sostanza. Peraltro, taluni confondono, in modo grave, la presidenza di turno con il c.d. "semestre europeo". A noi studiosi della materia spetta il compito di chiarire (sperando in un futuro di avere una informazione migliore…). In primo luogo occorre chiarire che si parla del Consiglio UE (vale a dire l'istituzione che riunisce periodicamente i rappresentanti dei governi nazionali "a livello ministeriale" e secondo la materia all'ordine del giorno – ad es. Consiglio "ecofin"; Consiglio agricoltura; Consiglio affari generali ecc.) e non del Consiglio europeo che riunisce i Capi di Stato e di governo dell'UE. Spesso i mass media confondono il Consiglio UE con il Consiglio europeo (talvolta anche con il Consiglio d'Europa che è tutt'altra cosa). Gli Stati membri che esercitano la presidenza durante ciascun semestre, presiedono le riunioni e garantiscono la continuità dei lavori dell'UE in seno al Consiglio UE. Lo Stato "presidente" però collabora strettamente a gruppi di tre, chiamati "trio". Questo sistema è stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2009. Il trio fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma, ciascuno dei tre paesi prepara il proprio programma semestrale più dettagliato. Il trio di presidenza attuale è formato dalle presidenze italiana, lettone e lussemburghese. (per approfondimenti: http://www.consilium.europa.eu/council/what-is-the-presidency?lang=it)
Il "semestre europeo", viceversa, è un ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nell'ambito dell'Unione ed è una novità, a partire dal 2010, dopo il trattato di Lisbona. Secondo il sito ufficiale del Consiglio UE, durante il semestre europeo gli Stati membri allineano le rispettive politiche economiche e di bilancio con gli obiettivi e le norme convenute a livello dell'UE. In tal modo, il semestre europeo mira a:  1) garantire finanze pubbliche sane; 2) promuovere la crescita economica; 3) prevenire squilibri macroeconomici eccessivi nell'UE. La recente crisi economica ha evidenziato la necessità di una più forte governance economica e di un migliore coordinamento delle politiche tra gli Stati membri. Per tali ragioni, e nel quadro di una più ampia riforma della governance economica dell'UE, gli Stati membri hanno istituito il semestre europeo nel 2010. Il primo ciclo si è svolto nel 2011. In una Unione di economie altamente integrate, un coordinamento rafforzato delle politiche può aiutare a evitare discrepanze e contribuire a garantire convergenza e stabilità in tutta l'UE e nei suoi Stati membri. Gli Stati membri hanno avvertito la necessità di sincronizzare i calendari di queste procedure al fine di razionalizzare il processo e meglio allineare gli obiettivi delle politiche nazionali in materia di bilancio, crescita ed occupazione, tenendo al contempo conto degli obiettivi che si sono dati a livello nazionale e dell'Unione. Inoltre, si è imposta la necessità di estendere la sorveglianza e il coordinamento a politiche macroeconomiche più ampie. A tal riguardo, Il semestre europeo si articola, sostanzialmente, intorno a tre capitoli di coordinamento della politica economica: 1) riforme strutturali, con un accento sulla promozione della crescita e dell'occupazione in linea con la strategia Europa 2020; 2) politiche di bilancio, con l'obiettivo di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche in linea con il patto di stabilità e crescita; 3) prevenzione degli squilibri macroeconomici eccessivi. Per fare ciò è necessario stabilire una tempistica comune delle procedure di coordinamento delle politiche dell'UE: sono sincronizzati i calendari delle relazioni e delle valutazioni in materia di politica economica e di bilancio a livello dell'UE. In sostanzanza, il semestre europeo ha mutato il coordinamento delle politiche economiche nazionali passando da un'ottica ex post ad un'ottica ex ante. Per approfondimenti: http://www.consilium.europa.eu/special-reports/european-semester?lang=it